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Elezioni in Basilicata. Contro i lupi della politica la dignità delle donne

Elezioni in Basilicata. Contro i lupi della politica la dignità delle donne - Basilicata24

Le lucane intasino la rete con messaggi di protesta contro i politici che si accordano per tradire il popolo lucano. No all'inciucio! Sì alla disobbedienza civile!

Ancora una volta, in un momento di crisi, da una donna viene un segnale concreto. Nel diluvio di critiche contro la sciagurata commedia del PD lucano e degli uomini deboli in dignità, che stanno insultando l’intelligenza dei lucani, una professionista appassionata di tecnologie digitali, tra gli artefici di Matera capitale 2019, dà le dimissioni dalla Segreteria regionale del Partito Democratico.

“…sono in costante contatto con il mondo che conosco, cittadini e operatori per me di riferimento… registro molto sconcerto per una scelta che sembra non aver ascoltato nessuno. Spero vivamente di sbagliarmi sull’esito elettorale, ma io non sento più di poter far parte del gruppo dirigente, che ha scelto il dott. Lacerenza…”

Il nome di questa donna è Ida Leone, lo sguardo dritto, il sorriso empatico, il suo impegno accanto agli ultimi. Lei non ci sta e se ne va. Semplice.

Ma quanti in questo momento non si ritrovano intorno alle scelte pasticciate della segreteria PD sul candidato per il polo progressista? Non si è diffusa la rabbia per la mancanza di visione, di partecipazione, di programmi condivisi, in una regione che ha perso il diritto pubblico alla salute e non crea lavoro, nell’emorragia continua di lucani obbligati alla scelta dolorosa di dover andar via? La Giunta di centrodestra, che ha governato negli ultimi cinque anni, non ha costruito le risposte, né le opportunità promesse – men che meno i servizi necessari – mentre i soliti noti continuavano a fare affari. L’opposizione, con il dovere di offrire un’alternativa, cosa ha fatto, invece, e cosa fa?

Quel che resta del polo progressista, gonfio per abbondanza di lievito, si è aggiustato nella sua cerchia ristretta senza tener conto degli altri, che fossero eventuali alleati o il partito nazionale. Non ha cercato il candidato o la candidata migliori, offrendo il segnale forte di discontinuità che l’elettorato sperava. Non ha anteposto i programmi agli interessi, che ne avevano minato la credibilità e segnato la sconfitta. Non si è dato pena del tempo sempre più corto. Come in passato, ha fatto “la scelta di comodo”, che oggi si chiama Angelo Chiorazzo.

Peccato che siano mancati segnali forti dalla segreteria nazionale, regolarmente bypassata, anzi, da ultimo presa pesantemente in giro con una serie di furbate, che si susseguono a ritmo forsennato. Facciamo qualche esempio. Si può arrivare a tirare dentro un nome, sapendo già che lo si butterà fuori alla prima occasione? Una mossa fatta per preparare una lettera da indirizzare a Roma, in cui si riproponeva come unica possibile “la scelta di comodo” (di cui sappiamo). Uno scherzo? Macché!

I lupi lucani erano già pronti a mordere di nuovo. Altro esempio.  Si aizza il litigio tra PD e 5 stelle nazionale ma non basta, si gioca di sponda con Azione, il partito di Carlo Calenda. Poche ore prima, il leader annunciava in un messaggio che il suo partito sta valutando di lasciare il centrosinistra lucano, a vantaggio della destra bardiana, poche ore dopo, il suo fiduciario lucano, già presidente della Regione Basilicata, dichiarava il contrario. In una trasmissione tv, Pittella: ” Azione è pronta a dare un suggerimento… ci vorrebbe un candidato con una marcia in più (non il povero nome tirato dentro e poi buttato fuori senza il rispetto che si deve anche ad un asciughino) … un imprenditore molto capace, una persona che porta con sé un grande valore aggiunto anche politico ed elettorale, chi? se non Angelo Chiorazzo.”

Ecco allora che il cerchio dei lupi si chiude. “La soluzione di comodo” va bene alla nomenclatura lucana vecchia o nuova che sia, perché quando si ha in comune la mentalità e si usano gli stessi metodi l’intesa diventa naturale. Senza fare prigionieri.

Tornando ad Ida Leone, fin qui lei sola, che offre una testimonianza di coraggio e di responsabilità, almeno che sia d’esempio.  Immaginate la notizia? Le donne lucane, intasano la rete con messaggi di protesta contro i politici che si accordano per tradire il popolo lucano! No all’inciucio! Sì alla disobbedienza civile!  Non sarebbe follia, quando la misura è colma, si alza voce. Per se stessi, per il futuro dei propri figli. Se a farlo cominciassero le donne, il successo sarebbe sicuro.

Carmen Lasorella

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